Ahi, ainda a industria do homem tinha aproveitado habilmente a natureza para crear meios de segurança e defeza. De um e outro lado da escada seguião dous renques de arvores, que, alargando gradualmente, ião fechar como dous braços o seio do rio; entre o tronco dessas arvores, uma alta cerca de espinheiros tornava aquelle pequeno valle impenetravel. A casa era edificada com a architectura simples e grosseira, que ainda apresentão as nossas primitivas habitações; tinha cinco janellas de frente, baixas, largas, quasi quadradas. Do lado direito estava a porta principal do edificio, que dava sobre um pateo cercado por uma estacada, coberta de melões agrestes. Do lado esquerdo estendia-se até á borda da esplanada uma aza do edificio, que abria duas janellas sobre o desfiladeiro da rocha. No angulo que esta aza fazia com o resto da casa, havia uma cousa que chamaremos jardim, e de facto era uma imitação graciosa de toda a natureza rica, vigorosa e esplendida, que a vista abraçava do alto do rochedo. Flores agrestes das nossas mattas, pequenas arvores copadas, um estandal de relvas, um fio d'agua, fingindo um rio e formando uma pequena cascata tudo isto a mão do homem tinha creado no peqneno espaço com uma arte e graça admiravel. Á primeira vista, olhando esse rochedo da altura de duas braças, donde se precipitava um arroio da largura de um copo d'agua, e o monte de gramma, que tinha quando muito o tamanho de um divan, parecia que a natureza se havia feito menina, e se esmerara em crear por capricho uma miniatura. O fundo da casa, inteiramente separado do resto da habitação por uma cerca, era tomado por dous grandes armazens ou senzalas, que servião de morada a aventureiros e acostados. Finalmente, na extrema do pequeno jardim, á beira do precipicio, via-se uma cabana de sapé, cujos esteios erão duas palmeiras que havião nascido entre as fendas das pedras. As abas do tecto descião até o chão: um ligeiro sulco privava as aguas da chuva de entrar nesta habitação selvagem. Agora que temos descripto o aspecto da localidade, onde se deve passar a maior parte dos acontecimentos desta historia, podemos abrir a pesada porta de jacarandá que serve de entrada, e penetrar no interior do edificio. A sala principal, o que chamamos ordinariamente sala da frente, respirava um certo luxo que parecia impossivel existir nessa época em um deserto, como era então aquelle sitio. As paredes e o tecto erão caiados, mas cingidos por um largo florão de pintura a fresco; nos espaços das janellas pendião dous retratos que representavão um fidalgo velho e uma dama tambem idosa. Sobre a porta do centro desenhava-se um brasão d'armas em campo de cinco vieiras de ouro, riscadas em cruz entre quatro rosas de prata sobre pallas e faixas. No escudo, formado por uma brica de prata, orlada de vermelho, via-se um elmo tambem de prata paquife de ouro e de azul, e por timbre um meio leão de azul com uma vieira de ouro sobre a cabeça.

Là, anche l'industria dell'uomo aveva abilmente sfruttato la natura per creare mezzi di sicurezza e di difesa. Ai lati della scala seguivano due filari di alberi che, allargandosi via via, avrebbero chiuso il cuore del fiume come due braccia; tra i tronchi di questi alberi, un'alta siepe di spine rendeva impenetrabile quella piccola valle. La casa fu costruita con l'architettura semplice e rozza, che mostrano ancora le nostre abitazioni primitive; aveva cinque finestre frontali, basse, larghe, quasi quadrate. Sul lato destro era il portone principale dell'edificio, che dava su un cortile circondato da una palizzata, ricoperta di meloni selvatici. Sul lato sinistro, un'ala dell'edificio si estendeva fino al bordo della spianata, che apriva due finestre sulla gola rocciosa. Nell'angolo che questa ala formava con il resto della casa, c'era qualcosa che chiameremo giardino, e infatti era una graziosa imitazione di tutta la natura ricca, vigorosa e splendida, che la vista abbracciava dall'alto del roccia. Fiori selvatici dei nostri boschi, piccoli alberi frondosi, un motivo d'erba, un rivolo d'acqua, che si spacciavano per un fiume e formavano una piccola cascata, tutto questo la mano dell'uomo aveva creato nel piccolo spazio con un'arte e una grazia ammirevoli.A prima vista, guardando questa roccia alta due braccia, da cui scendeva un ruscello largo come un bicchiere d'acqua, e il cumulo d'erba, che era al massimo delle dimensioni di un divano, sembrava che la natura si fosse fatta ragazza , e si era preso cura di creare una miniatura per un capriccio. Il retro della casa, interamente separato dal resto dell'abitazione da una recinzione, era occupato da due grandi magazzini o quartieri degli schiavi, che sarebbero serviti da abitazione per avventurieri e sfaticati. Infine, in fondo al giardinetto, sull'orlo del precipizio, c'era una capanna di paglia, i cui pilastri erano due palme che erano cresciute tra le fessure delle rocce. Le falde del tetto scendono fino al pavimento: un leggero solco impediva all'acqua piovana di entrare in questa dimora selvaggia. Ora che abbiamo descritto l'aspetto della città, dove devono svolgersi la maggior parte degli eventi di questa storia, possiamo aprire il pesante portone in palissandro che funge da ingresso, e penetrare all'interno dell'edificio. La stanza principale, quella che comunemente chiamiamo la stanza d'ingresso, respirava un certo lusso che sembrava impossibile esistere a quel tempo in un deserto, com'era allora quel luogo.Le pareti e il soffitto erano imbiancati a calce, ma circondati da un grande fiore affrescato; negli spazi delle finestre sono presenti due ritratti che rappresentano un vecchio signore e una anziana signora. Sulla porta centrale c'era uno stemma in un campo di cinque capesante d'oro, incrociate a croce tra quattro rose d'argento su palla e fasce. Sullo scudo, formato da una brica d'argento, bordata di rosso, c'era un elmo anch'esso fatto di paquife d'argento in oro e blu, e per cresta un mezzo leone in blu con una capesante d'oro sulla testa.